domenica 24 ottobre 2010

"La giunta restituisca 21 mila euro"

quiBrescia.it sabato 23 ottobre 2010
(s.s.) Il Partito Democratico di Brescia torna sulla questione dell’utilizzo “improprio e allegro” delle carte di credito da parte degli assessori della giunta di centro destra. E lo fa, questa volta, avendo in mano alcuni documenti fondamentali. Primo fra tutti una comunicazione di giunta, datata 3 ottobre 2008, nella quale l’assessore al Bilancio Fausto Di Mezza istruiva i colleghi su come utilizzare le carte e produrre la documentazione necessaria alla loro giustificazione. “Così gli assessori non possono più sostenere che la modalità di utilizzo delle carte di credito non fosse chiara dall’inizio”, ha spiegato il capogruppo in Loggia Emilio Del Bono. La comunicazione, infatti, è antecedente al caso sollevato dall’opposizione, che riguarda le spese effettuate da luglio 2008 a dicembre 2009. Il secondo documento, giunto nelle mani dei consiglieri del Pd prima della pausa estiva, è il faldone delle pezze giustificative prodotte dai vari assessori per ogni spesa, o quasi, effettuata con la carta di credito. Spese che, lo dice bene la sentenza 425/2007 della centrale d’appello della Corte dei conti, devono essere solo di rappresentanza, e per le quali si intende “erogazioni per atti di ospitalità, omaggi, cerimonie e similari, destinate a proiettare l’amministrazione all’esterno rispetto ai propri fini istituzionali, con la finalità di accrescere o mantenere il suo prestigio e richiamare l’attenzione di soggetti qualificati e dell’opinione pubblica in generale”. Solo per i pasti "di rappresentanza", sottolineano i consiglieri di opposizione, in circa 18 mesi il sindaco ha speso 5.509,30 euro, Rolfi 2.369,8 euro, Di Mezza 2.193,6, Vilardi 3.662,2, Maione 7.815,9, Margaroli 1.816,7, Taurisano 1.033, Arcai 3.422,3, Labolani 2.718,2 e Orto 6.154. Il totale delle spese generali effettuate con la "strisciata" sono 49.452,65 euro. La giunta Corsini, ha fatto presente il gruppo del Pd, da ottobre 2004 a marzo 2008 spese in tutto 7.200 euro. I consiglieri, in particolare Federico Manzoni, hanno spulciato a fondo queste carte, e hanno fatto, letteralmente, i conti in tasca agli assessori. Basandosi su diverse sentenze in materia, hanno conteggiato in 21.011 euro (pari al 57,2% del totale speso con carte di credito) le spese "illegittime o ingiustificate". Perchè anche qualora la spesa fosse legittima, se manca la pezza giustificativa viene considerata non valida. "In mancanza della documentazione giustificativa della spesa, la stessa verrà addebitata all'assessore che l'ha sostenuta", si legge nella comunicazione di giunta dell'assessore Di Mezza. Il quale, insieme con il collega Margaroli, è stato l'unico a restituire 210 euro, 324 euro Margaroli, per pagamenti di cui si è persa memoria. "Chiediamo la restituzione di quei soldi ai cittadini", ha sostenuto Del Bono. "Ricordiamo che da febbraio di quest'anno non esiste più nessuna spesa effettuata con quelle carte di credito", è intervenuto il consigliere Fabio Capra. "All'agosto di quest'anno, agli assessori Orto e Taurisano le carte di credito non sarebbero state restituite dallo stesso sindaco Paroli che, allo scoppio dello scandalo, le aveva momentaneamente sospese a tutti". 
"Non volevamo fare un polverone, ma sollevare un problema. E' molto grave ciò che è accaduto, perchè esce dalla tradizione bresciana di rigore e rispetto per il denaro pubblico", ha concluso il segretario cittadino Giorgio De Martin.